Ricordando Faber

Scritto da Redazione il 03/Feb/2009 alle 02:00

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Sono passati poco più di 10 anni

dalla scomparsa di Fabrizio de Andrè. Ricordo ancora la sera in cui fu comunicata la notizia , con ampio risalto su tutti i media. La Tv di Stato dedicò ampi servizi, con spezzoni delle poche interviste disponibili, ricordi di altri artisti e sprazzi di concerti.

All’epoca la notizia mi colpì in modo superficiale; non padroneggiavo a fondo l’opera dell’artista, che consideravo unicamente per il famoso live con la Pfm e ritenevo, per il resto, un cantautore un po’ lagnoso. Certo, questo giudizio era figlio dei miei trascorsi giovanili, dominati da una assoluta esterofilia in musica e da attenzioni rivolta a tutt’altri generi.

E’ proprio vero che nella vita non bisogna mai chiudersi sulle proprie convinzioni ed abitudini lasciarsi guidare da stimoli che il destino a volte ci regala, inaspettati. Quella sera, appreso che sarebbe poi stato trasmesso un recente concerto del cantautore genovese, ebbi la fortuna di inserire nel videoregistratore una cassetta, così, perché magari poi avrei dato un’occhiata a questo De Andrè. Guardai quel concerto una volta, poi un’altra e poi innumerevoli altre, e solo allora arrivai a comprendere la grandezza dell’artista che ci aveva lasciato.

Dire che i suoi testi erano poesia può apparire scontato; già da tempo era stato accolto tra i grandi scrittori contemporanei tanto che le sue canzoni venivano inserite nelle antologie che studiavamo a scuola. E la visione del concerto tratto dall’ultimo tour evidenziava in aggiunta una musicalità matura ed affascinante, con arrangiamenti di grande gusto e fascino. L’eccellente lavoro della band stellare che accompagnava valorizzava oltremodo musiche di grande raffinatezza che servivano e si fondevano mirabilmente in testi altrettanto raffinati.

Da lì partì una personale ricerca “a ritroso” nei lavori di Faber,

dal maturo Anime Salve alle scoperte etniche di “Creuza de Ma”, dal disco dell’indiano a “Rimini”, per finire alla “Buona Novella” ed ai suoi primissimi successi, tra cui quelli poi rivisti magicamente con la “Premiata”.
Approfondendo la conoscenza con l’opera di Fabrizio de Andrè ho però infine realizzato che il vero “valore aggiunto” della sua opera era dato dal timbro della sua voce, dal suo modo di scandire le parole e in definitiva dalla capacità di mettere sempre la parola giusta al momento giusto.

A conferma di ciò voglio evidenziare che le cover di altri artisti delle canzoni di Fabrizio raramente hanno potuto reggere il confronto con gli originali, soprattutto in quanto orfani dell’indimenticabile voce del maestro.
Così, nel proporre con gli amici della VICENZA LIVE TIME BAND alcune pagine dell’opera del nostro autore, siamo ben coscienti della difficoltà di interpretare adeguatamente simili capolavori con le nostre umili capacità e possibilità. Ma siamo anche certi che dove non riusciremo ad arrivare con la nostra tecnica e la nostra preparazione, riusciremo a supplire con la passione e la voglia di fare musica insieme.

Vi aspettiamo per una serata indimenticabile.

Lorenzo Masenello

Ecco l'elenco dei musicisti che si alterneranno sul palco:

Alessandro Dal Cengio, voce
Martini Maurilio, voce, percussioni
Giulia Toniolo, voce
Valentina Trabaldo, voce
Davide Zamberlan, voce
Agostino Buonincontro, batteria, percussioni
Stefano Costa, batteria, percussioni
Stefano Antonietti, Basso
Daniele Gabrieletto, Basso
Nicola Magnabosco, Basso
Enrico Casaro, Flauto
Renzo Pendin, mandolino, chitarra acustica
Riccardo Zorzato, chitarra elettrica, acustica
Gaetano Buson, chitarra acustica, Bouzouki, Voce
Larry Fusa, chitarra elettica, acustica, Voce
Lorenzo Masenello, chitarra classica, elettrica, acustica, Voce
Paolo Fanin, tastiere
Enrico Mariotto, tastiere

Coordinatore del progetto, Lorenzo Masenello