Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Difficile aggiungere altro, trovare le parole giuste per definire le sensazioni che lascia una scomparsa del genere.
Di Wirght non si è detto molto, forse perchè è sempre stato un artista discreto e lontano dai riflettori.
Ovviamente ciò nulla toglie all'impronta determinante che ha dato alla produzione artistica di una delle band più amate della storia del rock.
Le sue tastiere erano sempre perfettamente in linea con le atmosfere dei pezzi dei Floyd in tutte le epoche attraversate. Psichedeliche nei primi anni, sperimentali nei 70s, solenni e maestose nella produzione successiva. Poco virtuosismo ma tanta sostanza. Ha inoltre legato la sua voce ad alcuni brani, sempre lasciando un segno evidente, come in Echoes. Aveva partecipato alla registrazione dell'ultimo album di Gilmour ed al tour seguente.
Ora è andato a suonare in un posto più bello.
alfio
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