Quel brano di cui (un po') mi vergogno ad ammettere che mi piace.

Scritto da Bluesbil62 il 01/Dec/2008 alle 13:00

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Se alla festa di Capodanno arriva il momento del "latino-americano", mi allontano garbatamente da ogni eventuale (triste) trenino e ne approfitto per andarmene di fuori a fumare un buon cubano (accompagnato da degna bevanda... sempre che mia moglie non se ne accorga).

Ho finito con l'utilizzare il termine di cui sopra soltanto poiché ho immaginato di entrare nel nostro bar e di "dare il La" ad una di quelle chiacchierate tra "compagni di merende lecite" dopo le quali il mondo e le cose rimangono così come erano.

Bene, a premessa archiviata, inizio io con il confessarvi che ancora oggi ascolto piacevolmente alcune canzoni che risalgono alla mia infanzia: "Rose rosse" e "Vent'anni" cantate da Massimo Ranieri, "L'appuntamento" cantato dalla Vanoni, qualcosa del giovanissimo Morandi, ecc..

Ma il brano di cui ho sempre qualche remora a confessare che realmente mi piace è "Anima mia" dei Cugini di Campagna, rigorosamente nella versione originale del 1973 con Flavio Paulin alla voce (a proposito, che fine ha fatto costui?).

In tutta verità questo brano mi piace anche strimpellarlo, lo eseguo in una versione minimale nella tonalità di Re.
Gli amici più intimi, che talvolta mi ascoltano quando impietosamente disastro Beatles, Battisti, Pink Floyd, Clapton, al momento dell'esecuzione di "Anima mia" mi guardano un po' perplessi... ma io, imperterrito, la porto sempre a conclusione.

 

 

Ed ora, se ne avete la voglia ed il coraggio, toccherebbe a voi.

E suvvia... non toglietemi il saluto.

Ottavio
Bluesbil62