Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Parsifal - Lato 1
L'anno, il posto, l'ora… (Facchinetti – Negrini – Battaglia)
E' il mio brano preferito dopo Parsifal (che oltre a dare il nome all'album è anche l'ultima traccia).
Bella intro di chitarre arpeggiate: acustica ed elettrica con bell'effetto di modulazione. Bel basso. Testo vagamente epico. Intermezzo con slide e finale con flanger sempre più marcato (un finale così devo averlo già sentito da qualche altra parte, ma preferisco non approfondire... potrei deconcentrarmi).
Solo cari ricordi (Facchinetti – Negrini)
Brano leggero, ben arrangiato, sempre con interessante chitarra d'accompagnamento. Ritmica tipicamente beat. Testo d'amore che non mi piace granché. Pregevole assolo finale, non banale per nulla e certamente di gran lunga superiore alla media del melodico-popolare di quegli anni. Tale assolo promuove un brano non eccezionale.
Io per te per gli altri giorni (Facchinetti – Negrini)
Beh, si tratta del tipico stile dei quattro. Il testo proprio non mi piace (e non mi piacque nemmeno a dodici anni). Musica leggera ben arrangiata con invadente orchestra.
La locanda (Battaglia – Negrini)
Si tratta di una piacevole ballata con una bella chitarra ritmica. Dodi Battaglia è un chitarrista completo, certamente in grado di fornire, oltre a pregevoli assolo, back-ground efficaci, precisi e di ottimo spessore. Testo... d'amore.
Lei e Lei (Battaglia – Negrini)
Bel brano. Testo intrigante e delicato, mai forzato. Forse è il miglior testo d’amore dell'intero LP, certamente è il più originale. Bella base di pianoforte e convincente canto di Facchinetti. Orchestra presente nella giusta misura, mai invadente.
Parsifal - Lato 2
Come si fa (Facchinetti – Negrini)
Non mi piace molto ma c’è un interessante arpeggio iniziale di chitarra che mi ricorda un passaggio di un brano degli Audience. Il testo non rivela grande fantasia ma la costruzione è sempre e comunque “professionale”. Orchestra che invade ed accenno di Hammond nel finale.
Infiniti noi (Facchinetti – Negrini)
Pomposa e orchestrale forse un po' oltre il punto giusto ma funziona - marchio Pooh. Testo d'amore.
Dialoghi (Facchinetti – Negrini – Battaglia)
Bello strumming iniziale di chitarra acustica e poi arpeggio di sottofondo. L'orchestra qui appesantisce un po' troppo. Testo leggero ma piacevole.
Parsifal (prima parte: Facchinetti – Negrini; seconda parte: Facchinetti)
Ottimo brano di dieci minuti che definirei, se non Prog, ad alta percentuale di Prog. Testo (forzatamente?) epico. Bell'arrangiamento orchestrale. Due ottimi assolo di Dodi Battaglia che meritano la dovuta attenzione. Tralasciando i vari chitarristi legati al Prog italiano, nel settore della musica Pop nostrana dovremo aspettare l'Albachiara di Vasco Rossi per ascoltare un altro assolo di chitarra veramente originale, di pregio e di “sufficiente” durata.
Note
Non credo sia corretto considerare questo lavoro, come qualcuno azzarda, Prog italiano. Il solo brano Parsifal è ben impregnato di Prog ma tutto il resto e soltanto un buon pop melodico ben arrangiato.
La base ritmica è una piacevole miscela tra l'impostazione rock di Canzian e quella più beat di D'Orazio.
La chitarra elettrica usata Battaglia dovrebbe essere una vecchia Gibson Les Paul Junior piuttosto customizzata il cui suono, specialmente negli assolo, mi piace moltissimo.
E' l'unico lavoro dei Pooh che sono stato in grado di apprezzare nonostante la presenza dell’orchestra talvolta risulti invadente. Ho l’impressione che agli interessanti spunti di questo lavoro, nonostante il successo commerciale che ebbe, non sia stato dato un vero e proprio seguito poiché il loro pubblico richiedeva altro.
Mi permetto comunque di suggerire, soprattutto ai lasteriani più giovani, l'ascolto di questo lavoro dedicando le migliori attenzioni (ovviamente) alla chitarra di Battaglia.
Epilogo
Qualche mese dopo l'acquisto di Parsifal accompagnai l'amico che me lo aveva suggerito e suo fratello più grande alla ricerca di un LP di un misterioso complesso "straniero" chiamato Pink Floyd. L'indicazione raccolta dal fratello del mio amico proveniva da suoi conoscenti, grandi esperti di novità musicali.
Qualche fermata di autobus ed arrivammo al negozio di dischi. Purtroppo l'ultimo LP di questo gruppo straniero era terminato ed anche il penultimo, c'era però il terzultimo dal titolo, non indicato sulla incomprensibile foto di copertina (ma riportato sulla costa del LP), "Meddle" Aggiudicato, tanto qualsiasi canzone di questi stranieri era a noi totalmente sconosciuta.
Tornati a casa, quasi certamente dopo aver trangugiato un supplì, togliemmo l'involucro dal LP e... quattro individui dallo sguardo certamente non rassicurante come quello dei Pooh si presentarono ai nostri occhi.
Senza nulla dire, pensai che se copertina e foto di quei quattro avessero rispecchiato la musica... il fratello del mio amico avrebbe miseramente perso la ragguardevole somma di 3500 lire (oltre al costo dei supplì).
Senza poi voler considerare che si trattava soltanto di cinque "canzoni”, anche se una di queste durava un'intera facciata del LP. Mah, ritenevo che il brano Parsifal rappresentasse il massimo possibile in termini di durata. Si vede che mi sbagliavo.
Mettemmo sul giradischi, rigorosamente monofonico, partendo proprio dalla lunghissima canzone e ...ting...ting...ting...
Era decisamente strano. Però, però, però... e la svolta, senza che in quel momento ne fossi consapevole, era avvenuta.
Bluesbil62
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