Negrita - HELLdorado 2009 Tour - Pavia 14/7/2009

Scritto da zanocom il 17/Jul/2009 alle 08:20

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Il luogo

Il concerto si è tenuto nella magica atmosfera della Piazza d'armi del Castello Visconteo di Pavia, luogo ideale per manifestazioni di questo calibro. Circa 2500 persone di tutte le età sono accorse ad assistere al primo concerto pavese nei 15 anni di storia dei Negrita. Non riuscivo a capire se 2500 fossero pochi oppure no.

Il fatto che il pubblico occupasse circa metà dello spazio disponbile poteva far pensare che l'organizzazione si attendesse maggiore affluenza. Tuttavia mi è sembrato un buon numero, considerato che: i presenti erano comunque abbastanza accalcati verso il palco; Pavia ha molti studenti fuori sede; molti adolescenti sono in vacanza; non ho visto moltissimi manifesti in giro e, per concludere, il biglietto costava 23 euro in prevendita.

A prescindere da tutti questi "che", ritengo che i presenti abbiano assistito a due ore di buona musica.

Il set-up

I musicisti salgono sul palco nella luce crepuscolare delle nove e mezza, prendono posto e si parte con Radio Conga.

Da sinistra abbiamo Cesare alla chitarra, Franco al basso, Pau voce e Drigo chitarra. Alle loro spalle il percussionista brasiliano Itaiata De Sa, un deejay di cui non ho capito il nome e Cristiano Dalla Pellegrina a pestare come un fabbro alla batteria.

Tutti i musicisti hanno il microfono, questo fa immaginare un intenso lavoro alle voci. Il palco mi sembra un filo stretto, ogni tanto mi sembra che Franco e Cesare rischino la collisione, forse anche per questo i musicisti mantengono la posizione.

Interessante la scenografia: sullo sfondo sono sparsi almeno 20 riflettori di forma quadrata. Ciascun faro contiene 25 lampade (cinque per lato) che si accendono separatamente e formano giochi di luce, disegni o parole.
Lo sfondo è un telo sul quale il fumo e le luci colorate creano diverse atmosfere. Non esagerato, ma efficace.

La strumentazione

Sul palco girano diverse chitarre, anche se meno di quanto pensassi.

Cesare utilizza per gran parte del concerto la 335 che fu di Glen e la alterna a una Tele Sparkle silver very aggressive (Arlen Roth era l'unico che aveva avuto coraggio di usarne dello stesso colore, ma erano pieni anni '80).

Per quanto riguarda l'amplificazione ho visto un AC30 e un altro ampli che non ho riconosciuto, ma che dovrebbe essere il famigerato MadCat.

Drigo ha utilizzato per quasi tutto il concerto la Strato SRV, mentre in un paio di canzoni ho visto una Telecater rossa con battipenna bianco.

Su questa chitarra metto un grosso punto di domanda perché non ho trovato notizie o testimonianze, per cui spero di non aver scritto una boiata.

Per quanto riguarda gli ampli ho visto un Fender '57 Twin e un altro che non ho riconosciuto: anche in questo caso potrebbe essere il famigerato MadCat, proprio come Cesare.

Pau ha utilizzato una Gretsch arancione con il Bigsby e, per gli accompagnamenti latineggianti, una chitarra con corde in nylon.

La Musica

La proposta musicale dei Negrita prosegue sulla strada intrapresa con gli ultimi album, un percorso che ha lasciato il rock alla ricerca di contaminazioni sudamericane. Con il deejay si aggiunge un ulteriore ingrediente all'impasto sonoro.

L'abbandono del rock iniziale spiega, a mio avviso, l'innegabile successo di pubblico del gruppo toscano. Al concerto c'e' chi salta, chi poga (incredibbbile c'e' ancora gente che poga!) e chi semplicemente balla.
Ah già: ci sono anche quelli che non si muovono e si limitano a cantare. E di solito hanno pochi capelli.

Durante il concerto si alternano i brani dell'ultimo album ai successi storici.
Questi sono i brani suonati ieri sera recuperati dalla memoria, probabilmente ne ho dimenticati almeno un paio:

Radio conga
Transalcolico
Notte mediterranea
Il libro in una mano la bomba nell’altra
Che rumore fa la felicità
Cambio
Bambole
Ho imparato a sognare
Magnolia
In ogni atomo
A modo mio
Rotolondo verso sud
Sale
L’uomo sogna di volare
Malavida en Bs.As.
Non ci guarderemo indietro mai
Salvation
Soy taranta
Il ballo decadente
Ululallaluna
Sex
Mama maè
Gioia infinita

Mi è mancata "Provo a difendermi".
Da segnalare la citazione di "Hellhound on my trail" di Robert Johnson, a proposito di Po e Mississippi e zanzare (chissà se c'entra con HELLdorado) e l'omaggio ai Queen con "We will rock you" all'interno di Bambole.

Impressioni

Del concerto ho molto apprezzato la solidità della parte ritmica.
Franco e Cesare hanno suonato alla grande dando affidabilità all'insieme. L'istrionico Pau ha occupato la scena senza togliere visibilità agli altri. Questo rafforza l'immagine di un gruppo che da 15 anni gira il mondo (che tristezza quelli che si sciolgono al primo successo).

Drigo ha usato il tono chiuso producendo suoni morbidi, ovattati, spesso cupi, che ben si integrano nel tessuto sonoro del gruppo.
Ha davvero un gran tocco: ad esempio è sorprendente la facilità con cui padroneggia il feedback.
Trovo che la novità più interessante sia stato il percussionista, in particolare per le ottime doti vocali.

Come dicevo in un blog "a caldo" ci sarebbero anche dei ma...

Mi aspettavo di più sotto l'aspetto vocale, soprattutto dopo aver visto che tutti erano microfonati. Non ho sentito niente di diverso dal solito (a parte il già segnalato percussionista).

Credo che gli arrangiamenti siano migliorabili sotto due punti di vista: non mi sono piaciute le continue pause tra i brani che hanno frammentato eccessivamente l'ascolto facendo calare la tensione. 

Poi ho percepito un po' troppa confusione nelle parti corali, che diventava più evidente con l'intervento del deejay ma che era presente, ad esempio, durante l'assolo finale di "Ho imparato a sognare" con la sovrapposizione di chitarre e armonica. Forse è dipeso anche dal volume un po' alto che tendeva a rimbombare nel colonnato del castello.

Infine un parere emozionale: in generale ho avuto l'impressione che non fossero molto motivati. 

Ho pensato che potesse dipendere dal pubblico (che ogni tanto andava un po' svegliato), oppure dal fatto che si trattava di una tappa "qualunque" di un tour estivo.

Dico questo perché Pau ha mostrato qualche imperfezione nell'intonazione (a sua discolpa devo dire che non usava auricolari) e Drigo in almeno due occasioni mi è sembrato bloccato, distratto.

Tengo a precisare che si tratta di critiche rivolte a un gruppo con i controcazzi, verso il quale le aspettative sono giustamente elevate.

Concludendo

Tutto sommato è stata una bella serata di musica. Avevo lascito i Negrita il 15 luglio 2006, l'estate dei mondiali, dopo una serata strepitosa immortalata nel doppio dvd "Verso Sud".
Rispetto ad allora ho visto un concerto in linea con le aspettative ma non ho visto una crescita del gruppo.

I Negrita possono diventare Grandi, ne hanno la capacità.

Grazie per l'attenzione.
Massimo