Musico-terapia - Capitolo 5 - Considerazioni personali

Scritto da Nelson il 14/Jan/2011 alle 20:20

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Considerazione 1: Futuro sviluppo della musico-terapia

La musico-terapia oggi ਠforse fin troppo sottovalutata. I perchਠsono relativamente chiari. Essendo una scienza in pieno sviluppo non ha ancora raggiunto un livello di ricerca tale da poter dimostrare la sua efficacia clinica, nonostante già  molti suoi casi clinici ne dimostrino la riuscita.

Un problema che essa poi deve affrontare ਠil non riconoscimento ufficiale (in alcuni paesi come il nostro) o sociale che la mette in secondo piano rispetto ad altre terapie. Il punto di vista sociale poi va ulteriormente approfondito in quanto la musicoterapia rispetto alla psicologia non ha rivelato nessuno sconvolgimento sociologico durante la sua nascita.

Quello che perಠci si puಠauspicare per essa non ਠnientʼaltro che lo stesso sviluppo che la psicologia ha avuto durante gli anni recenti. La musico-terapia puಠbenissimo diventare una pratica psicoanalitica fruibile a tutti e non solo i malati psichiatrici come oggi lo ਠin effetti la psicologia.

Potrebbe diventare ad esempio un approccio fondamentale per qualsiasi musicista in quanto la scoperta di un ISO potrebbe determinare molti approcci compositivi e improvvisativi che potrebbe rendere qualsiasi artista molto pi๠cosciente di quello che fa quotidianamente senza accorgersene.

Considerazione 2: Musico-terapia a sostegno della musicologia: analisi musicologica/ musico-terapeutica di Speak to me/Breathe da “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd

La forza pi๠grande della musicoterapia à¨, a parere di chi scrive, il fatto di aver dato alla musica una chiave di lettura che per quanto antica (visto che, come ਠstato scritto nelle opinioni, possiamo farla risalire ai riti primitivi) ਠtotalmente innovativa. Il fatto di poter affrontare una sequenza di intervalli o una sequenza di accordi che puಠessere psicoanalizzata ci consente di interpretare meglio quello che stiamo ascoltando.

Sotto questo punto di vista la musico-terapia diventa la migliore alleata della musicologia (tralasciando il fatto che la musica mainstream odierna sfrutta un principio simile in quanto ਠcostituita per la maggior parte da canzoni composte a tavolino per essere da noi acquistate).

Quindi, in sintesi, ciಠche Freud fece con la Gradiva di Jensen grazie alla psicologia puಠessere oggi rifatto musicologicamente grazie allʼapporto della musico-terapia.

Prendiamo ora come esempio il brano che puಠessere reputato la Gradiva musicoterapeutica: Speak to me/Breathe, il brano di apertura di The Dark Side Of The Moon, probabilmente lʼalbum pi๠famoso della storia della musica moderna.

Il brano in questione, proprio come la Gradiva di Jensen, presenta collegamenti musicoterapeutici pi๠che evidenti. Iniziamo ad analizzare brevemente. Il brano ਠin realtà  un medley di due brani di cui il primo sono il collage di suoni e rumori che accompagneranno canzone per canzone il concept album e il secondo ਠlʼesplosione, il vero inizio musicale, che verrà  poi ripreso alla fine della canzone seguente, Time.

In “Speak to me” lʼinizio ਠsegnato dal battito cardiaco. Lʼinsieme di rumori che cercano di coprirlo lo portano verso un grido che sancisce lʼesplosione del secondo brano “Breathe” ovvero respiro.

Per inquadrare tutto ciಠin una chiave musico-terapeutica ci basti solamente sapere che lʼISO universale ha come identità  sonora principale proprio il battito cardiaco e che appena nati la prima cosa con cui lʼISO gestaltico viene a contatto ਠproprio il respiro.

Esso ਠuna caratteristica sonora talmente potente e importante che viene addirittura inglobata, col passare del tempo, allʼinterno dellʼISO universale stesso. Ora ਠimportante vedere come lʼespressività  musicale tende a rappresentare il respiro. La struttura prediletta del brano ਠun I/IV in Mi dorico mentre tutti i suoi passaggi melodici interpretati dagli strumenti sono eseguiti con una scala pentatonica.

Analizziamo ora brevemente cosa questa struttura apparentemente semplice comporta. Prima di tutto il I/IV dorico ਠuna struttura basata su un modo greco (esso non ਠnientʼaltro che una scala maggiore che perಠinizia da un grado differente). Suonare modale significa in un modo o nellʼaltro catturare lʼattenzione dellʼascoltatore verso un qualcosa che conosce (in quanto ਠsempre una scala maggiore) ma che comunque non capisce (in quanto ਠsviluppata su un altro grado ed ha riferimenti su note inusuali riguardo al sistema tonale standard).

Una struttura semplice come un I/IV ha quindi permesso ai Pink Floyd di catturare lʼattenzione del pubblico su un qualcosa di semplice e orecchiabile ma allo stesso tempo innovativo e misterioso (tuttʼoggi di fronte ad un I/IV dorico in qualsiasi canzone si puಠriconoscere la matrice floydiana).

I passaggi pentatonici allʼinterno di questa struttura invece rafforzano il nostro piacere derivato dalla nostra limitata capacità  espressiva. La scala pentatonica (la scala musicale formata da 5 note invece che di 7), infatti, ਠlʼunica scala che puಠdefinirsi parte dellʼISO universale poichਠਠquella che fin da piccoli sentiamo in tutte le ninne-nanne e nella musica folkloristica.

Un semplice esperimento del cantante Bobby McFerrin (dove egli chiedeva semplicemente di cantare una nota in s๠o in gi๠a seconda di dove egli saltasse sul palco) ha dimostrato che tutti noi abbiamo una enorme difficoltà  nellʼelaborare mentalmente la scala maggiore rispetto alla pentatonica.

Ognuna di queste riflessioni puಠfarci capire il perchਠquesto grande capolavoro della musica moderna suona, ancora oggi, cosଠmoderno e cosଠvicino a noi senza contare il fatto che un analisi musico-terapeutica legata ad un lavoro di analisi testuale (come potrebbe essere un lavoro di poetry-teraphy) potrebbe aprirci vie ancora pi๠disparate.

Considerazione finale

A volte e se fatto passivamente, leggere di musico-terapia ci distoglie dal fatto che nonostante si parli in maniera tecnica, psichiatrica o terapeutica stiamo sempre parlando di musica. Il setting musico-terapeutico ha in comune tantissimo con la “Nuova Musica” o con l'approccio dei musicisti che praticano improvvisazione libera.

Per esempio sia Stockhausen (famoso compositore di musica contemporanea) sia Derek Bailey (padre dell'improvvisazione libera) hanno a che fare con gruppi di musicisti che nelle esecuzioni hanno atteggiamenti simili a quelli dei gruppi di musico-terapia. Durante le improvvisazioni libere capita spesso che uno dei componenti del gruppo diventi il leader improvvisativo a causa della sua forte emotività  e del suo forte carisma dovuti a quel particolare momento.

 

 

Ancora pi๠importante ਠl'apporto musicologico che ਠda considerarsi quasi salvifico. Compte durante la creazione della sociologia dettava l'importanza della previsione come scopo fondamentale. Purtroppo perಠnel campo musicale due sono stati gli errori principali. Il primo ਠstato quello dei musicologi e dei critici che hanno lasciato il campo della previsione al mondo del business musicale, e il secondo ਠstato lo sviluppo della musicologia stessa, oggi troppo chiusa in un mondo compreso tra Monteverdi e Mahler, che dopo Adorno ha visto pochissime grandi menti impegnate al suo servizio (tra le quali si annovera uno sconosciuto ma acutissimo Alessandro Baricco).

La musico-terapia e la sua ricerca in continuo sviluppo potrebbero realmente dettare un cambiamento radicale in un mondo dove la musica ਠdiventata rappresentante ufficiale di una orribile società  usa e getta.

Bibliografia

Rolando Benenzon, Manuale di musicoterapia, Borla, 2005
Roberto Caterina, Che cosa sono le arti-terapia, Carocci, 2005
Plutarco, La Musica, BUR Edizioni, 2000
Kenneth E. Bruscia, Casi clinici di Musicoterapia (bambini), Ismez, 1996
Kenneth E. Bruscia, Casi clinici di Musicoterapia (adulti), Ismez, 1996
Gerardo Manarolo & Massimo Borghesi, Musica & Terapia, Cosmopolis, 1998
Breve introduzione alla musico-terapia

Nelson