Maurizio Vandelli tour 2009 - concerto del 18/07/09

Scritto da marco59 il 21/Jul/2009 alle 06:50

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La location

Il concerto si svolgeva in occasione di un anniversario di un Brico-center ubicato sulla via Emilia tra Alseno e  Fidenza. In questi ultimi anni questo megastore, che più che altro è una specie di mega ferramenta, ha avuto un forte successo commerciale dopo alterne vicende: infatti il proprietario qualche anno fa aveva ceduto tutto ad un'altra Società, per poi riacquistarlo l'anno scorso.

Quando riprese il complesso decise di festeggiare l'avvenimento con un concerto di un certo livello e, sull'onda del ritorno di fiamma di tanti cantanti o gruppi del passato, chiamò i vecchi Formula Tre.

Quest'anno per l'avvenimento ha organizzato il concerto con Vandelli. Il posto devo dire che si presta ad accogliere sia macchine che persone, visto che il Brico Center dispone di un grosso parcheggio e di tanti campi incolti tutt'attorno.

Infatti verso le 21,30 arrivo e noto subito una distesa enorme di macchine, è vero che il concerto è gratuito, infatti  paga il proprietario, però non mi aspettavo un simile riscontro di pubblico!

Parcheggio molto lontano e vedo il palco montato e pronto, ormai stavano per cominciare, sentivo che qualcuno al microfono stava parlando e ringraziando le persone e i soliti vari personaggi quali sindaco, assessore ecc.ecc., poi ho scoperto che chi parlava era il proprietario stesso.

Mi meraviglia il palco, enorme, ma allora è un concerto serio??

Devo dire che è molto di moda questo revival di vecchie glorie della canzone italiana, infatti in questi ultimi anni è un  continuo sentire di concerti di gruppi che credevo non esistere più, se non altro per l'èta, tutti sono ormai over 60, e molti sono stati messi nel dimenticatoio per anni: Le Orme, I Camaleonti, I Dik Dik, L'Equipe 84, Vandelli compreso, e altri personaggi degli anni 60 o 70 più o meno famosi come Michele, Pettenati, ecc.ecc.

Ma sull'onda di nostalgici revival ed anche per sfruttare commercialmente la moda del momento, sono stati tutti resuscitati e rimessi in pista, anche se il più delle volte sono coadiuvati da musicisti professionisti, e il repertorio viene spesso "modernizzato".

Il concerto

Torniamo al concerto, in primo luogo mi aveva impressionato il palco, di quelli da grande evento, poi sono rimasto impressionato dal numero di persone presenti, non sono in grado di stabilire quante fossero, per me potevano essere anche dai 2000 ai 5000, ma corro il rischio di dare solo dei numeri strani.

Una cosa è sicura, la maggior parte dei presenti ha i capelli bianchi...chi li ha... Nel corso della serata comunque ha continuato ad arrivare gente, c'era una bella platea tra seduti ed in piedi. Il fatto di essere praticamente a fianco della via Emilia dava una grande visibilità anche per chi non era a conoscenza dell'evento, secondo me si fermavano anche tanti curiosi.

Inizia il concerto, salgono i musicisti, sono cinque: batteria, tastierie, basso, chitarra elettrica e chitarra acustica. Dai manifesti avevo visto che Vandelli è accompagnato da un gruppo che si chiama "I MIRANDA".

Questo gruppo è composto da Alessio Saglia alle tastiere, Marco Melloni al basso, Stefano Addis alla batteria, Tony Martino chitarra acustica e voce, Gian Marco De Feo chitarra solista e voce. Iniziano loro con un intro musicale, il pezzo è Music, alla fine tra luci e fumi fa il suo ingresso il "Principe": Maurizio Vandelli.

Si presenta, fa una specie di prologo con vari ringraziamenti al proprietario del posto (per forza, pagava tutto lui!!), poi parla delle canzoni che saranno oggetto del concerto, dicendo che spazieranno dalle più famose dell'Equipe84 a quelle di vari altri artisti che hanno più o meno collaborato con lui nel corso degli anni o che bene o male hanno ruotato attorno a lui in qualche modo.

A dire il vero mi sono sempre chiesto come questi gruppi o cantanti del passato riuscissero a tenere un intero concerto, visto che potevano contare su pochissimi pezzi famosi.
Ora ho capito, in pratica devono fare le cover degli altri!

Inizia il concerto vero e proprio, non chiedetemi la scaletta perchè non me la ricordo con ordine, comunque ha alternato i pezzi suoi più famosi con tante altre canzoni famose di altri artisti. I suoi cavalli di battaglia sono: "Io ho in mente te", "Tutta mia la città", "Angelo Blu", "Nel cuore nell'anima", "Bang bang",  "Casa mia", "4 marzo 1943",  e "29 Settembre".

Poi ha cantato alcuni pezzi di Vasco Rossi, quali "Albachiara", "Vita spericolata" e altri due brani che Vasco ha scitto per lui ma che non avevo mai sentito.

Altri brani di Battisti, ed addirittura, citando la sua conoscenza personale con John Lennon, due brani quali "Imagine" e "Let it be".

Un accenno anche ad un blues che risale al famoso supergruppo col quale si è esibito anche a Sanremo: Adelmo e i suoi Sorapis. Il pezzo è "Ballantine Mood", un blues classico che più classico non si può... I Miranda si sono esibiti anche in due pezzi senza vandelli, "My Way" di Sinatra e "Wonderful world" di Armstrong, naturalmente riarrangiati in chiave rock con un bel tiro.

Impressioni finali

A me questo concerto è piaciuto, ho trovato, inaspettatamente, un Vandelli in ottima forma. Ha tenuto il palco benissimo, ha sempre dialogato col pubblico, ha cercato di coinvolgerlo di più (senza riuscirci, peraltro), ha ironizzato molto su se stesso e sulle sue canzoni, sul suo passato, sul suo presente. Non me lo aspettavo, forse vedendolo in televisione mi ero costruito un'immagine di un personaggio un pò distaccato, lontano dal popolino, più impegnato nel "dietro le quinte" con la produzione.

Sicuramente è un personaggio, una figura particolare, di certo legata solo ad un passato nostalgico, che molto furbescamente si è rimesso in campo per sfruttare la moda musicale attuale.

Sembrava un avvoltoio, tutto vestito di nero con la sua tipica capigliatura tutta bianca e gli immancabili occhialini.
Visto da vicino è impressionante, sembra una mummia vivente, non capisci come faccia a reggere un concerto.

Non sto qui a citare i trascorsi di Vandelli, dal lontano 1963 ad oggi, è sufficiente fare un giretto su internet per avere tutte le notizie che lo riguardano, ma non è che ci sia tanto da leggere...

Ancor di più mi sono piaciuti i Miranda, i suoi musicisti, hanno suonato molto bene, senza tante esagerazioni, del resto penso che siano ottimi professionisti, visto il repertorio non credo che ci voglia tanto ad arrangiare bene i pezzi anche in una forma più attuale.

Putroppo non ho potuto assistere al concerto fino alla fine, perchè moglie e figlia volevano scappare a casa, ho saputo che è durato un'altra mezz'ora, per un totale di  quasi due ore e mezza di concerto, una buona performance dunque. Non chiedetemi notizie sulla strumentazione, ero troppo lontano per capire che ampli e che strumenti usassero.

Ho visto solo che il chitarrista solista aveva dietro di sè due casse Marshall con relative testate, più vari effetti rack. Lui ha sempre usato una chitarra come quella di Vandelli, una ??? (devo chiedere aiuto, non lo so!!), ma mi sa che loro sono degli endorser di 'ste chitarre, usano solo quelle.

Idem per il bassista e l'altro chitarrista, non sono riuscito a capire niente! Merita un accenno il service: secondo me si sentiva benissimo, io ero abbastanza lontano, e forse ero favorito da questo. Infatti, quando andando a casa sono passato dietro al palco, il suono era fastidioso, rimbombava moltissimo, ma forse questo è normale.

Conclusione

Se il concerto fosse stato a pagamento, non so quanta gente ci sarebbe stata, di sicuro molta di meno, anche perchè si rivolge ad un pubblico abbastanza "stagionato". A me risentire tante canzoni italiane che hanno caratterizzato la mia prima giuventù ha fatto molto piacere, anche perchè sono state eseguite molto bene con arrangiamenti del giorno d'oggi, e poi io sono un amante della musica italiana in generale, spesso bistrattata e considerata di serie B. Forse la colpa è anche del fatto che ai miei tempi le radio passavano quelle canzoni, non quelle dei mostri sacri della musica di allora.

Una cosa da tenere in considerazione è che la maggior parte dei pezzi famosi di Vandelli (o meglio dell'Equipe 84) erano cover di canzoni straniere, usanza tipica degli anni 60 per i gruppi italiani. 

E visto che ancora oggi gli permettono di fare tour per l'Italia, non so se questa sia l'ennesima dimostrazione della nostra scarsa cultura musicale. Tanto per fare qualche esempio: "Io ho in mente te" ... cover di "You were on my mind" di Sylvia Fricker oppure "Tutta mia la città".. cover di "Blackberry Way" del gruppo inglese The Move e "Bang bang" cover dell'omonima hit di Sonny Bono incisa da Cher.

Ed io da bravo ingenuone, quando ero ragazzo, non sapevo di questa pratica in voga, e quando sentii le versioni straniere pensai subito "ma guarda un pò questi copioni..." Concludo ringraziando la redazione per tutto quello che dovrà fare per sistemare questa specie di cronaca  (troppo lunga) di uno spettatore qualunque senza tanta precisione di particolari riguardo le cose che più interessano a noi chitarrai.

marco59