Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
1995 - The X Factor
Recensire quest'album per me è davvero dura, per quanto amo questa band e cerchi di essere obbiettivo nel bene e nel male. Uno, quando è fan e viene deluso, riesce ad essere più cattivo di qualsiasi critico musicale!
Considero infatti questo full length il peggior capitolo degli Iron (e spero proprio che non facciano di peggio!).
A livello di idee, di suoni, di qualità, pessimo. Registrato in casa di Harris (e si sente), lontano anni luce dalle super produzioni degli anni 80, l'album sembra più punk che heavy: una batteria scarna e inascoltabile, non sembra neanche Nicko a suonarla; Harris ha perso completamente la vena creativa, spariscono anche i caratteristici riff a due delle chitarre, sembra tutto un altro gruppo, altra musica, scadente musica.
Blaze alla voce fa quel che può, impensabile arrivare alle note di Bruce, grava come un macigno su di lui il peso del passato risplendente. In molti hanno indicato in lui questo periodo di declino ma io, che l'ho ascoltato anche sugli album solisti successivi all'uscita dalla band, vi posso dire che Bayley è un signor cantante, perfetto per le sonorità moderne, ma non di certo per i Maiden!
Sembra un po' di essere tornati per sonorità, voce e intenti agli album di esordio e al periodo Di'Anno, ma siamo lontani anni luce. A voler tirar fuori sangue da una rapa salverei solo la semi suite iniziale: Sign Of The Cross, ma solo perchè ascoltata live cantata da Dickinson, e devo dire che ha un piglio e un chorus notevole, ma in quest'album mi fa addormentare.
Note: Il titolo dell'album non ha nulla a che vedere con la trasmissione di successo: la X sta per il decimo album della band.
La copertina è intercambiabile, infatti si trovano due diverse versioni, quella ufficiale e quella alternativa, girando lo stesso booklet, Il primo album degli Iron pensato integralmente per supporto cd: grafica più moderna. Anche da qui si nota il cambiamento e il tentativo di stare al passo coi tempi.
The X Factor Tracklist:
1. Sign Of The Cross (Harris)
2. Lord of the Flies (Harris/Gers)
3. Man on the Edge (Bayley/Gers)
4. Fortunes Of War (Harris)
5. Look For The Truth (Bayley/Gers/Harris)
6. The Aftermath (Harris/Bayley/Gers)
7. Judgement Of Heaven (Harris)
8. Blood On The World's Hands (Harris)
9. The Edge Of Darkness (Harris/Bayley/Gers)
10. 2 A.M. (Bayley/Gers/Harris)
11. The Unbeliever (Harris/Gers)
Line-up
* Steve Harris - Basso
* Dave Murray - Chitarra
* Blaze Bayley - voce
* Nicko McBrain - Batteria
* Janick Gers - Chitarra
1998 - Virtual XI
Virtual XI segue la scia del precedente album ma, fortunatamente, migliora soprattutto dal lato della qualità audio, anche se tutt'altro che eccelsa (penso ai bruttissimi suoni di batteria in quasi tutto l'album).
Si apre con Futureal, single abbastanza convincente, anche se non un classico, certamente quello che è mancato al precedente lavoro. Blaze, dopo un bel tour, evidentemente ha trovato una sua sistemazione nell'economia della band dando un contributo più concreto.
Canta decisamente meglio e, anche se non è un urlatore, riesce a dare quel pizzico di grinta in più ai brani che però sembrano più scadere in un banale hard rock che non nello speed metal di metà anni 80.
Esempio pratico la seconda traccia, suite di quasi 10 minuti, ma lontana anni luce dalle epiche Rime of the Ancient Mariner, Alexander the Great o la stessa Fear of the Dark.
Una parentesi vorrei aprirla invece su quello che considero l'unico pezzo che vale la pena ricordare del periodo Blaze: The Clansman. Suite di nove minuti, con riff di chitarra molto raffinanti che riportano a vecchi fasti, un bel testo ispirato dalle guerre d'indipenenza Scozzesi e dal film Braveheart (celebre film di Mel Gibson). Il basso di Harris torna ad intrecciare interessanti melodie come non se ne ricordavano da anni.
Attualmente rimane l'unico brano nelle scalette live degli ultimi tour. Ho potuto assistere di persone alla versione di Dickinson, da accapponare la pelle per l'energia che riesce a trasmettere, ma in questo caso la versione originale molto intimista nella strofa di Bayley mi piace di più. La trovo più coerente con il concetto espresso dal brano.
Virtual XI è stato il più contestato album dei Maiden, un buco nell'acqua nelle vendite ed alla fine del tour la Sanctuary convinse Harris a far fuori Blaze additato (a torto secondo me) come principale colpevole di questa involuzione. In realtà la vena compositiva e la verve metal si sono spente soprattutto in capitan Harris e solo una ventata di freschezza come l'occasione della reunion potranno disincagliare la band da un'infausta fine.
Virtual XI Tracklist:
1. Futureal (Bayley, Harris)
2. The Angel and the Gambler (Harris)
3. Lightning Strikes Twice (Murray, Harris)
4. The Clansman (Harris)
5. When Two Worlds Collide (Bayley, Murray, Harris)
6. The Educated Fool (Harris)
7. Don't Look to the Eyes of a Stranger (Harris)
8. Como Estais Amigo (Bayley, Gers)
Line-up
* Steve Harris - Basso
* Dave Murray - Chitarra
* Blaze Bayley - voce
* Nicko McBrain - Batteria
* Janick Gers - Chitarra
AlexUnder
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