Galliate Master Guitar

Scritto da godin il 10/Sep/2008 alle 06:24

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In particolare ha citato la prima volta in cui è andato al Ministero della Pubblica Istruzione, nel 1946 (!), insieme a Gorni Kramer (!!) e Tata Giacobetti del Quartetto Cetra (!!!!!): vi posso assicurare che sentire dal vivo il racconto di come una persona, oltre sessant'anni prima, si stesse sbattendo per cotanto scopo, beh, mi ha fatto una certa impressione, condivisa peraltro dagli amici con cui ho avuto modo di confrontarmi.
 
In quel momento il nostro pensiero, con varie sfumature, è stato per tutti un "Azz..”! Quest’ uomo ha fatto la storia ed è qui, a ottantadue anni, a raccontarcelo con semplicità. A ottantadue anni!!"
 
Poi, la sera stessa, ha suonato (in una band con batteria, organo e lui alla chitarra). Che dire di una persona del genere che ci regala una serata simile? Provo ad avanzare queste quattro ipotesi, sempre condivise con gli amici:
 
1) Spero di arrivare a ottantadue anni.
2) Spero di arrivare a ottantadue anni, ancora in grado di tenere in mano una chitarra.
3) Spero di arrivare a ottantadue anni, in grado di tenere in mano una chitarra e di suonarla insieme a qualcuno.
4) Spero di arrivare a ottantadue anni, suonando la chitarra insieme ad altri, e con qualcuno che mi viene a sentire.
 
Credo che nessuno dei presenti sia rimasto là per sentire soluzioni armoniche ardite e sostituzioni di triadi, ci ha già regalato una quantità industriale di tutto questo nel corso della sua vita e non era proprio il caso di andarlo a cercare proprio in quella sera.

Tutti noi, credo, eravamo là seduti in adorazione perché su quel palco c'era un bel pezzo della storia della musica italiana (e non solo) che si esprimeva sullo strumento con una lucidità incredibile.
 
Il sabato mattina mi sono divertito, con l'amico Riccardo Roattino, in uno dei palchi della sezione "Incontri con lo Stile". Abbiamo suonato per un’oretta sul tema "Invenzioni per chitarra elettrica, acustica e synth". Beh, che dire, divertente, tutto interplay!! C'è qui da qualche parte una foto della nostra megapostazione.
 
La sorpresa arriva sabato notte, subito dopo lo splendido concerto di Dominic Miller, grande artista che della sua carriera ha collaborato con musicisti di primo piano del calibro di Bryan Adams, The Chieftains, Tina Turner, Rod Stewart,  The Pretenders,  Level 42, Steve Winwood, Sheryl Crow,  Peter Gabriel,  Phil Collins, Richard Wright e Sting.

Ne ho dimenticato qualcuno? Chi può dirlo…?
Cosa è successo? Nulla di strano, semplicemente mi sono ritrovato nella circostanza di doverlo accompagnare (si, avete letto bene…!!) la domenica mattina a Parma, dove in serata avrebbe suonato con Sarah Jane Morris.
 
La domenica mattina che faccio? Guardo in casa, metto in macchina una decina di cd originali (ehm... cerchiamo di evitare figuracce !!) e vado a prenderlo in albergo a Novara.
Arrivo proprio lì, puntuale come non mai, apro la porta, scendo e ... me lo vedo davanti tutto felice, preso in baci ed abbracci con Mike Stern che, con Yellowjackets, era appena arrivato in taxi.

Insomma, uno partiva (Miller), cinque arrivavano (Mike Stern, Russel Ferrante, Jimmy Haslip, e gli altri due) e tutti quanti se la stavano spassando in allegria sotto lo sguardo divertito del direttore artistico del “Galliate Master Guitar” Graziano Genoni!
E' stata una bella immagine da vedere: questo manipolo di mostri di livello mondiale che se la ridono tranquilli a Novara davanti a un albergo!
 
Che musica mi sono portato in macchina? Bene, vediamo un po’: due cd di Allan Holdsworth, tre di Pat Metheny, uno di Alain Caron e due di Chick Corea: una parte di me avrebbe voluto portarsi dietro anche i Kraftwerk (chissà, magari gli piacciono…!) o Brian Eno, ma ho preferito evitare troppe contaminazioni…
 
Cosa si può dire di Dominic Miller? Tralasciando ogni commento sul livello del musicista, che è stranoto a tutti, vi parlo dell'uomo: è di una semplicità e di un'umiltà incredibili, una persona veramente disponibile.
 
Provate a immaginare un musicista di livello mondiale che si ritrova nella macchina di uno sconosciuto con cui, giocoforza, deve fare 170 chilometri e accetta con entusiasmo che l’ignoto autista butti dentro il cd di Chick Corea e gli racconti delle sue impressioni su un passaggio di Weckl o uno sweep di Gambale o di qualche accordo particolarmente esoterico, dicendo la sua spesso e volentieri (ha molto gradito le parti di Patitucci).
 
Un personaggio di questa levatura che, sempre nello stesso viaggio, quando in un brano Pat Metheny parte con il guitar synth subito dopo un solo di piano, si gira di colpo, ti sorride e dice "...It's Pat…!" con l'espressione soddisfatta di chi pensa  "…non avrebbe potuto fare altro che questo.... è lui!" e poi ti dice di essersi molto divertito a suonarci insieme (tra l'altro, li trovate pure su YouTube, ed esattamente qui)

Diciamo che mi sono divertito come un pazzo, parlando con una persona che ha calcato i palchi di mezzo mondo e senza far minimamente pesare il fatto che è una star della chitarra, ma conversando “amabilmente” del guitar synth che usa Metheny o del fatto che Corea è un tipo strano e della sua idiosincrasia per l’ascolto del suo stesso materiale: mi ha detto di essere molto critico nei confronti della sua musica, e quando ha finito un disco non lo vuole riascoltare più, né tantomeno si azzarda a guardare i DVD in cui compare.

Non ho voluto approfondire troppo l’aspetto tecnico, perché sarebbe stato tedioso per lui rispondere a domande del tipo “…quale ampli in quel pezzo lì e quale regolazione del delay in quel pezzo là…?”. Quello che mi ha detto è che ha due Strato, che recentemente quando suona in elettrico preferisce Gibson per via del suono più grosso e che, ancor più recentemente, si diverte pure con una chitarra classica: arriva, infila il cavo e via…!

E’ talmente “terreno” che si è accorto che in tangenziale a Milano non ho mai superato i 90 per via di alcune simpatiche macchinette fotografiche disseminate qua e là (che non si capisce bene se funzionano o no, ma nel dubbio meglio non rischiare…).

L’ho lasciato davanti all’albergo a Parma, facendogli notare che probabilmente nessuno l’aveva mai scarrozzato tra Piemonte, Lombardia ed Emilia facendogli passare due ore tra Pat Metheny e Chick Core.
Mi ha risposto, sorridendo, che effettivamente non gli era mai successo e che ha comunque gradito moltissimo l’ascolto: devo dire che questo è stato parecchio soddisfacente!

Beh, terminato l’argomento Miller, le altre immagini che ho in mente sono il soundcheck di Mike Stern, domenica pomeriggio (impressionante il fatto di trovarselo davanti che collega la chitarra alla pedaliera ed esce il “suo” suono!!), e qualche impressione sparsa sugli stand…

C’era lo stand di Music Gallery, fornitissimo e dotato addirittura di lampada da pavimento a forma di Stratocaster (!!), quello dell’ottimo liutaio svizzero Pepe Toldo, con alcune sue chitarre da paura, le Strato e gli ampli splendidi di Paletti, la liuteria Marconi, lo stand del CPM e quello dell’ottimo liutaio Aldo Illotta.
C’erano i “Los Chitarones”, che hanno impazzato con simpatia a destra e a manca, c’era Luciano Zadro, c’era Giorgio Secco, Dario Fornara, l’amico Tullio Granatello (genio della batteria) e nemmeno sono certo di essermi ricordato di tutti.

 

 

Un’altra soddisfazione (e nemmeno piccola…) a livello di narcisismo personale è stata quella di vedere il mio nome sul fondale del palco, e poter fotografare Franco Cerri che, al soundcheck, si è messo proprio lì davanti…! 

Comunque, tirando le somme: manifestazione pienamente riuscita (i complimenti all’organizzazione sono d’obbligo, peraltro pienamente meritati…), tanta buona musica, ottimi strumenti e tanti amici che sono stati bene insieme!
 

Ciao
Benny

 PS: un ringraziamento particolare a Gianni Belloni per avere fornito le fotografie allegate.