Decima puntata della rubrica che vede Daniele Bazzani e Giovanni Onofri parlare delle...
Aggiungo che qualche tempo fa questa problematica del posizionamento non esisteva nemmeno per alcuni professionisti, indipendentemente dallo spazio disponibile in casa.
Molti di quelli della mia generazione possedevano soltanto una chitarra: quella utilizzata.
Al massimo, se veramente necessario, se ne possedevano due: un'acustica ed un'elettrica.
I tempi (fortunatamente?) sono cambiati. Acquistare un buono strumento oggi è certamente molto meno oneroso di quanto potesse esserlo negli anni '70. Ma forse non si tratta solo di questo.
La chitarra, al di là di tutto, è un gran bell'oggetto. Prova ne è il sincero sguardo ammirato che si accende sul volto dei “non musicisti” che per qualche motivo vengono a casa mia, quando, anche casualmente, i loro occhi puntano nella direzione delle mie chitarre.
Fino a qualche tempo fa, tre delle sei mie chitarre dormivano (sigh!) nelle rispettive custodie occultate alla meglio. Le altre tre erano a vista, poste sui tipici trespoli, ma più o meno sparse per casa.
Questa organizzazione non l'ho mai ben digerita.
Di quelle occultate finivo per dimenticare perfino l'esistenza e comunque il recuperarle richiedeva un impegno non proporzionato al divertimento conseguente all'oretta di strimpellamento.
Quelle a portata di mano, tranne una, risultavano di minore richiamo. Morale della favola, finivo per suonare sempre con la stessa: l'acustica...
Mio malgrado non ho il tempo, e talvolta nemmeno l'umore giusto, per fare ogni giorno un concerto (semmai ne fossi capace), ma avere i propri strumenti nascosti o scomodi da prendere, a mio parere, è sostanzialmente inutile e dannoso.
L'idea di avere a portata di mano tutte le mie sei (oggi sette) chitarre in effetti l'avevo maturata già da qualche tempo.
Spesso pensavo alla possibilità di decidere in tempo reale quale utilizzare e... farlo.
Ma come mettere in atto il progetto senza sottrarre una non trascurabile area agli scarsissimi 100 mq (soppalco compreso) di casa?
La risposta l'ho ricavata attraverso la frequentazione di alcuni dei più noti negozi di strumenti musicali.
Appese di sbieco a parete, con gli opportuni supporti, occupano poco spazio, fanno piacere alla (non solo mia) vista e, soprattutto, risultano realmente a portata di mano. Il passo successivo è stato quello di individuare affidabili supporti a parete da fissare al muro.
Tutto sommato è stato facile: mi sono orientato su quelli utilizzati presso alcuni degli "Store" di cui accennavo più sopra.
In termini di sicurezza mi sono fidato poiché più di uno (e già da anni) ne utilizza a centinaia per esporre chitarre e bassi di ogni tipo e valore. Ho quindi acquistato sette supporti della Hercules mod. GPS40WB a 12 € cadauno... non prima di aver "conquistato" parte di una parete di casa.
Ho posizionato i supporti a 110 cm da terra, distanziando (uno dall'altro) i primi cinque di 20 cm ed i rimanenti (per acustica e classica) di 23 cm.
Avrei potuto anche ridurre le distanza d' interasse a 18 cm, recuperando così uno spazio per un ulteriore supporto, ma il rischio legato all'inutile introduzione di un ulteriore compagna sarebbe stato, ovviamente, totale.
Per fissare i supporti non ho usato le vitine di un paio di cm in dotazione (e quale sciagurato lo avrebbe fatto?), ho invece utilizzato dei più sicuri tasselli da 6 mm: tre per supporto.
Ogni supporto è garantito per sopportare un peso massimo di 7 Kg. L'ingombro totale generato da tale sistemazione degli strumenti (vedi la foto) è circa:
Se ci pensate, l'ingombro non supera quello di un piccolo mobile...
Controindicazioni (a mio parere poche):
Non entro poi nel merito delle questioni climatico-stagionali poiché ho ritenuto di gran lunga superiore il vantaggio di disporre delle chitarre rispetto alle eventuali fastidiose azioni di temperatura ed umidità sugli strumenti.
Last but not least...
La quadratura del cerchio l'ho poi realizzata attraverso l'acquisto di un Roland Micro CUBE che, per eccesso di comodità, uso alimentandolo a pile. Al momento sto utilizzando la Strato...ma tra qualche minuto...
Ciao,
Ottavio – Bluesbil62
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