Tux Guitar, il pinguino chitarrista.

Scritto da daniele il 13/Jan/2009 alle 15:20

Sezione: Didattica

 

Intanto la bella notizia

Questo programma, come tanti altri software open source, è multi piattaforma, ovvero gira sia su Linux (il suo ambiente natale) che su Mac che su Windows, nonché su FreeBSD. Sotto Linux ci sono maggiori possibilità per quel che riguarda il playback, vista la facile integrazione con altri programmi per la riproduzione, ma non è questo lo scopo principale per cui è stato progettato.

Secondo me questo software è un utilissimo strumento per la didattica, usabile sia dal maestro per preparare le lezioni e gli esercizi sia per il chitarrista fai-da-te, che può vedere la teoria musicale da un punto di vista diverso; secondo me il programma può aiutare a capire meglio come funzionino le scale, gli accordi, i rivolti, il ritmo, ecc. ecc.. Non sostituisce un maestro, chiaro, ma aiuta tantissimo.

Il programma è di base un editor midi multi traccia, quindi nulla di rivoluzionario, che usa però come metodo di input, oltre al tradizionale puntatore del mouse che appiccica le note sul pentagramma, una rappresentazione di un manico di chitarra, o basso, oppure una tradizionale tastiera di pianoforte.
 
Per ogni nota possiamo indicare la dinamica (da ppp a fff), la durata, ed un sacco di indicazioni proprie della chitarra e del basso: nota stoppata, fantasma, accentuata, armonico, vibrato, bend, whammy bar, slide, hammer on – pull off, trill, leva tremolo, palm mute, staccato, tapping, slapping, popping, fade in.

Si può cambiare il tempo ad ogni battuta (di default è 4/4, ma nulla impedisce di editare 5/4, ¾, 6/8, ecc. ecc.) e si può cambiare la velocità del metronomo.

Per ogni traccia si può indicare la chiave, ed anche questo è un bell'allenamento per i pigroni che conoscono a malapena la chiave di sol. Rientro nel gruppo dei pigroni? Sì, decisamente.

Ciliegina sulla torta per i compositori

Si possono aggiungere sulla partitura gli accordi sia come semplice nome (inglese, quindi Em sta per Mi minore) sia come schema. Il programma comprende un editor di accordi (si pigiano i tasti di una chitarra virtuale, davvero intuitivo) che riconosce l'accordo che scriviamo (o permette di scegliere un modello dal suo database) e ci fa sentire come suona l'accordo che stiamo componendo. 

 

 

Per i pigri come me, poi, si può anche editare la musica inserendo su una tablatura direttamente il numero del tasto da pigiare, ascoltando in tempo reale la nota che si sta editando. Questo risulta molto comodo per scrivere velocemente quello che si sta suonando con la chitarra tra le braccia, sebbene non sia – a mio giudizio – così utile alla didattica. Insomma, io devo migliorare sul pentagramma, non sulle tablature!

 

 

Le amenità non finiscono qui: mettiamo che dopo aver scritto l'accompagnamento con accordi o arpeggi si voglia scrivere un bel solo, utilizzando diverse scale e non solo le solite due che il chitarrista principiante (cioè io) conosce. Basta selezionare la scala che si vuole usare, e questa comparirà come per magia sulla tastiera della chitarra virtuale. Così non resta che pigiare le note in corrispondenza dei tasti segnati (per ogni tasto viene comunque riportato il nome della nota corrispondente) e il nostro assolo prenderà forma. Questa funzione, utile ai pigroni, funziona anche da stimolo ad addentrarsi nello studio delle scale, assaporando in prima persona i diversi sapori che ogni scala propone.

Come se non bastasse, per venire incontro alle diverse esigenze, si può cambiare l'accordatura della chitarra, usando ad esempio una accordatura aperta, e scrivere poi tablatura con questo tipo di accordatura.

 

 

Si può aggiungere la traccia di percussioni, editabile attraverso una matrice abbastanza intuitiva, e visto che siamo nel midi, aggiungere altri strumenti per un totale di 15 (più la batteria che fa 16).

Si può comporre il tutto tenendo le diverse partiture sulla stessa visuale, come un direttore d'orchestra, ma non si può stampare in questa visuale. Si può stampare solamente ogni singola partitura, che non è un male, in quanto scritto il nostro pezzo possiamo dare la partitura con tablatura ad ogni membro della band. Per i direttori d'orchestra è un bel problema, ma credo che non sia così impossibile implementare questa funzione nelle prossime versioni.

 

 

Ah, si aggiunge pure il testo a piacimento, così pure i cantanti sono sistemati.

Non finisce qui: Tux Guitar può salvare o aprire files in formato proprietario, oppure power tab, o guitar pro dalla versione 2 alla 5. Questo serve molto a studiare pezzi nuovi, di solito facilmente e liberamente scaricabili con estensione gp4 o gp5. Si vede la tablatura, la partitura, si può rallentare il tempo di riproduzione, o portare delle modifiche al brano scaricato – che ricordiamocelo, chi li pubblica su internet non è l'autore originale ma qualcuno che si è messo lì con tanta pazienza e ha tirato giù il brano ad orecchio, quindi non si tratta di versioni al 100% accurate.

I limiti di questo programma

risiedono proprio nella riproduzione. Trattandosi di file midi, gli strumenti riprodotti suonano irreparabilmente finti, a meno di avere una scheda audio con dei suoni particolari – cosa purtroppo rara – o di far suonare i brani attraverso una tastiera midi di un certo livello – anche questo piuttosto raro per i chitarristi.

L'altro limite che ho riscontrato è quello di poter stampare solo le partiture dei singoli strumenti e non una partitura per direttore con diversi strumenti.

Insomma, io ne sono a dir poco entusiasta, perché ho finalmente trovato il programma con cui comporre qualcosina quando sono in viaggio, senza dover installare suite pesantissime e difficili da usare senza una tastiera midi, e al tempo stesso avere sempre sottomano un supporto su cui studiare.
 
Lo si scarica gratuitamente dal sito http://tuxguitar.com.ar e pesa solo 8,9 mega, alla portata di molte connessioni internet. I requisiti hardware non sono riportati sul sito, ma non dovrebbe dare problemi su pc un po' anzianotti, il mio portatile con 512 mega di Ram, processore Athlon 64 3000+ e Windows XP lo reggono alla stragrande, sul portatile con Vista gira che è una meraviglia, al più presto proverò sul vecchio Pentium 3.

Beh, se siete arrivati fin qui vi ringrazio, ed ora via a scaricare - e a studiare!

Daniele.