Broke & Hungry Records - Storia di un'avventura

Scritto da zanocom il 03/Dec/2008 alle 16:20

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Mi piace pensare a questa avventura come una splendida follia,

qualcosa che fai per un motivo non spiegabile dalle solite logiche puramente economiche.
Perché sappiamo che vivere di musica è difficile, e vivere di Blues è particolarmente difficile sia per i musicisti, sia per i discografici.
Perché non è da tutti fondare una nuova etichetta di country-blues quando il Blues non sta esattamente in cima alle classifiche di popolarità, quando anche nomi storici come la Fat Possum sono in difficoltà.
Perché non è da tutti farlo senza alcuna esperienza nel settore.

Jeff racconta che l'idea della Broke & Hungry nacque con la morte di R.L.Burnside, quando sentì la necessità di registrare i vecchi bluesmen del Mississippi che altrimenti sarebbero scomparsi nell'anonimato.
E come non può suscitare simpatia uno che parte da St.Louis e si fa 500 miglia armato di microfono e mixer, quasi fosse un Alan Lomax del nuovo millennio?

Fu proprio così che iniziò l'avventura:

al Blue Front Café di Bentonia, Mississippi gestito dal 1948 dalla famiglia di Mr. Jimmy "Duck" Holmes.

Qui a Bentonia terra del leggendario Skip James, nel più longevo juke joint in attività di tutto il Mississippi, prese forma il primo disco della neonata etichetta: "Back to Bentonia", con Jimmy Duck Holmes alla chitarra e voce, Bud Spires all'armonica e Sam Carr alla batteria.

Jimmy è l'erede di Jack Owens, il più noto esponente del Bentonia Blues dopo Skip James, e a quasi 60 anni ha inciso il suo primo disco, proprio con la Broke & Hungry.

L'accoglienza del pubblico è stata superiore ad ogni aspettativa, tanto che l'album ha vinto due Living Blues Award e un terzo è stato vinto da Jeff Konkel come produttore.

Da questo successo è nato il secondo album di Jimmy Duck Homes, intitolato "Done got tired of tryin' ", registrato nell'estate del 2006 sempre al Blue Front.

Mi ha affascinato leggere del making-off dell'album, nel juke joint con le pareti di cemento da coprire con lenzuola per neutralizzare l'eco, con la pioggia che batteva sul tetto in lamiera e le gocce che cadevano sul mixer, con Jimmy che doveva interrompere le sessioni per servire gli avventori e il treno merci che faceva vibrare tutto.

Questo fa capire quanto lavoro possa esserci dietro un'ora di incisione.

Dopo Jimmy Duck Holmes fu la volta del tipico sound ipnotico del North Mississippi Hill per mano di Odell Harris e della sua chitarra elettrica.
Mi riferisco all'album "Searching for Odell Harris", disco d'esordio del 66enne mississippiano, in cui si percepisce l'eredità di Burnside e di Junior Kimbrough.

Il titolo dell'album si riferisce alla difficoltà nell'assistere a esibizioni pubbliche dello schivo Harris.
Racconta Jeff Konkel che al termine della registrazione, avvenuta in un'unica sessione dal vivo, Harris non andò a cena con gli altri.
Quella fu l'ultima volta che lo videro, poi cancellò l'indirizzo e-mail e cambiò numero di cellulare.

Nel catalogo Broke & Hungry rimangono ancora due album: il primo ci presenta Terry "Big T" Williams e Wesley "Junebug" Jefferson di Clarksdale, la Mecca del Blues, che con il loro "Meet me in the cotton field" mostrano doti superiori alla loro notorietà.

L'ultimo album è "The world must never know" di "Mississippi Marvel", registrato in una località segreta del Mississippi da un 78enne uomo di chiesa, che pretende l'anonimato perchè nel profondo sud ancora oggi il blues è visto come peccaminoso.
Per questo motivo non è possibile sapere nulla di più.

Qualche settimana fa

ho ricevuto l'ultima fatica della "Broke & Hungry" in colalborazinoe con Roger Stolle della Cat Head, un film-documentario che mostra alcuni artisti già citati, insieme ad altri nuovi volti, per un totale di 12 racconti.

Il titolo è "M for Mississippi", è stato anche sottotitolato in italiano, grazie alla collaborazione della nostrana Associazione Roots 'n' Blues.

Non l'ho ancora guardato quindi non posso parlare del contenuto, però l'idea mi aveva affascinato sin dall'inizio e avevo partecipato alla raccolta fondi per finanziare la spedizione.

Questo è il trailer del film...

 

 

Concludo così la storia di Jeff Konkel e della sua avventura nel segno del Blues, ma spero in futuro di approfondire le sue produzioni.
Nel frattempo da CdBaby è possibile ascoltare gli album di cui ho parlato:

"Back to Bentonia"
"Done got tired of tryin' "
"Searching for Odell Harris"
"Meet me in the cotton field"
"The world must never know"
"M for Mississippi" soundtrack

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Buona musica a tutti.

Massimo