La musica prima di tutto

E' stato un periodo un po' travagliato questo... ho deciso di lasciarne traccia nel mio vecchio diario per ricordarmene se, in futuro, mi dovesse ricapitare di imbattermi negli stessi errori.

La musica prima di tutto Alex!

E così lunedì ho dato le dimissioni con la band con cui ho suonato nell'ultimo anno.

I presupposti c'erano tutti: un cd ben fatto, una casa discografica, cd prodotto, video da fare il mese prossimo, qualche seratina qui e là, un po' poco forse per quello che i ragazzi hanno investito, ma io, entrato dopo ne potevo senz'altro beneficiare senza grossi investimenti.

E poi? eppoi venerdì 5 serata in uno dei migliori locali della capitale, gremito di gente che poi cantava pure i pezzi originali. E così è successo, forse era inevitabile che prima o poi accadesse, o forse sono io che ho tirato troppo la corda. Fatto sta che a metà concerto mi sono reso conto che avrei preferito di gran lunga essere a casa sul divano a guardare la tv che star su quel palco a suonare.

Tornato a casa svuotato per quella che ricorderò come la peggior serata della mia vita, non tanto per la riuscita in sè, forse è stata una delle migliori con questa band, ma per me come musicista e persona, annichilito. Come una dura giornata di lavoro piena di problemi.

Anche la musica stava diventando un peso, come un secondo lavoro, prove in cui andavo contro voglia, serate in cui suonavo come fossi un altro, al servizio solo della band senza mettere un cazzo di mio, suonando musica che non mi piace, che non era nel mio stile, gusto, ascolto e quant'altro.

Così dopo una settimana di merda dove per la prima volta in vita mia ho paventato di lasciare la musica e appendere la chitarra al chiodo, qualcuno si deve essere accorto ed ha mandato un messaggero. Ed ecco che spunta un sabato pomeriggio da andare a suonare con gli altri ragazzi, con cui sti stava facendo poco ultimamente. "Ho un problema, mi serve una band per la festicciola del paesello in Sabina! Che ne dite? tipo improvvisiamo qualcosa, quei 4-5 pezzi che sappiamo..." Sai che c'è Adriano, mi hai convinto, riprendo la chitarra in mano, quella acustica e vengo.

E così mi ritrovate in una piazzetta il sabato pomeriggio stesso con un'acustica in mano a fare cose che nemmeno io sapevo di riuscire a fare, con un sorriso a 49 denti(uno l'ho perso in guerra) , sigaretta in bocca, bicchiere di novello sotto la sedia e una felicità nell'anima di chi ha fatto già pace con se stesso, ed ha capito una cosa fondamentale:

Non serve a un cazzo suonare musica degli altri se non ci appartiene, solo nella falsa speranza che questo, un giorno, possa portarci da qualche parte. Perchè sarebbe comunque la parte sbagliata. Ci si troverebbe a fare il lavoro più bello del mondo, ma usandolo nel modo peggiore. Quindi non più un artista, ma un automa, una macchina per fare musica al servizio di altri.

La musica è l'unica cosa che non mi ha mai tradito e una cosa l'ho capita dopo tutto ciò, preferisco lavorare tutta la vita a costo di fare più una serata, ma suonare per sempre la musica che mi piace con le persone con cui ho un feeling, piuttosto che rischiare di vivere come musicista frustrato al servizio di un arte che non è la mia e che, spesso, non ritengo neanche tale.

Ed ora che mi sono pure tolto dalle palle quei due orribili cloni e con i soldi restituiti mi sono preso un vero OCD, scatta l'operazione combo.

 

AlexUnder

Comments

ho sempre suonato per divertimento, e, a parte quando ero alle prime armi (che suonavo qualsiasi cosa perchè volevo imparare), fortunatamente ho sempre suonato le cose che mi piacciono.

quello che hai raccontato, mi porta alla mente i pensieri  che ho fatto tante volte su come deve essere la vita di un musicista professionista (nel senso che suona per uno stipendio).
chissà a loro quante volte capita di preferire *** di gran lunga essere a casa sul divano a guardare la tv che star su quel palco a suonare***
mah? spero di no, per loro.

però se si intende la musica come divertimento, evasione, compagnia, passatempo, ecc... ci deve solo fare stare bene, altrimenti stiamo sbagliando qualcosa!

saluti e salute!
stefano
 

fa bene ogni tanto leggere queste cose.

Ci si chiede spesso cosìè l'integrità....

Il tuo ne un esempio dei migliori.

Ciao e buona Musica.

Beppe

http://blogshadow-56.blogspot.com/

 

torna a fare musica con i tuoi fratelli di sempre....c'è una cosa in cui hai sempre creduto..e ci son cose che neanche credevamo fossero possibili..ma dal '96 ad oggi..tutto è stato possibile...

bene..anch'io sono pronto..come sempre..

Ciao Chitaristaccio!!

Un abbraccio.

:-)) Sandro.

"Non serve a un cazzo suonare musica degli altri se non ci appartiene, solo nella falsa speranza che questo, un giorno, possa portarci da qualche parte. Perchè sarebbe comunque la parte sbagliata. Ci si troverebbe a fare il lavoro più bello del mondo, ma usandolo nel modo peggiore. Quindi non più un artista, ma un automa, una macchina per fare musica al servizio di altri."

ecchecazzo sottoscrivo!

a me é capitato lo stesso: fanculo a tutti e via per la mia strada, così su quello che credevo un sentiero isolato ho trovato diversi compagni di viaggio e me la godo!

ognuno deve essere se stesso almeno suonando, punto, tutto il resto é noiaaaa.. 

mauro

pace e bellezza

http://www.myspace.com/cybillsheperd
"Nelle valli della stupidità per i filosofi cresce pur sempre più erba che sulle nude alture dell’intelligenza"

Splendida analisi, hai sintetizzato in maniera perfetta il ragionamento che tutti dovremmo sempre fare riguardo alla musica, purtroppo se poi è un lavoro non sempre si può riuscire a metterlo in pratica, ma se non ci si arriva nemmeno con la testa è finita prima di cominciare.

 

Ciao Alex,

                  mi e' piaciuto troppo quello che hai scritto, senza saperlo ci hai detto che sei un uomo!

Sicuramente non e' facile essere e fare i professionisti in questo settore ma, cos'e' la musica?

La musica e' Arte, la piu' nobile delle Arti, e' vero si puo' fare su commissione ma, nel momento in cui lede la nostra dignita' e spegne la nostra creativita' non e' piu' Arte, non e' piu' musica.

Non avremmo mai avuto gli artisti che hanno cambiato la musica mondiale nel '70 se non fossero stati se stessi fino in fondo, e abbiamo avuto il loro decadimento quando hanno accettato il subdolo richiamo del dio denaro e le lusinghe da parte delle case discografiche.

S'intende, i soldi servono eccome e fanno comodo soprattutto se hai famiglia, ma non fanno l'uomo.

Io ho avuto un problema simile che a confronto era piccolo piccolo, non eravamo professionisti e in ballo non c'erano nemmeno soldi, ma era cio' in cui credevo.

Essendosi snaturato lo spirito del gruppo, complice l'entrata e l'uscita di qualche componente, quando il disgusto per cio' che facevo e' stato tale da farmi sentire le prove un peso, ho abbandonato.

E ho abbandonato cio' che io avevo creato sostenuto e mantenuto in vita per quasi 5 anni, non un gruppo qualsiasi.

Gia' poco sopportavo l'idea di fare cover ma almeno in quelle ci si poteva esprimere aggiungendo intro assoli e variazioni sul tema, mentre poi la sucessiva e stupida idea comune per cui "tanto almeno si suona" e "abbiamo il locale gratis" mi ha fatto letteralmente venir da vomitare.

Secondo me hai fatto bene, devi solo persistere con le tue idee e andare per la tua strada senza compromessi, solo cosi' avrai cio' che veramente desideri.

Buona fortuna

Ettore