Etimologia chitarrara: lo Zaga Zaga

Apriamo la nuova rubrica dedicata alle esternazioni di quei cerebrolesi che non siamo altro noi chitarrari.

Dicasi ZAGA ZAGA il tipico modo di suonare la chitarra acustica in flatpicking per brani di musica popolare italica e/o nostalgica, nonchè tutta la discografia di Bob Dylan.

In altre parole:

Lo sferragliamento del plettro da sopra a sotto e viceversa all'altezza della buca, laddove, in assenza di essa, produrrebbe un gesto inconsulto che potrebbe indicare fastidio o noia verso l'altrui dileggio, che in antica lingua romanica viene anche tradotto: che dù cojoni!

Sarà forse per questo che, il tipico chitarrista da spiaggia, utilizza esclusivamente questa tecnica che denota da un lato la propria impotenza di far suo lo strumento atto alla riproduzione, costringendolo a dilettare gli altrui amori, con note riempitive e ripetive che vadano a coprire gli altrimenti sconvenienti gridolini sessuali dei convenuti, a margine del fuoco notturno in riva al mare, nelle sere estive.

Tal volte viene comunque a ritrovarsi nel periodo invernale intorno ai camini in baite di montagna, al riparo dai freddi venti del nord, per le stesse motivazioni estive.

"Il chè lascia suppore ci sia un qualcosa di magico che unisca il fuoco alle vuote dentro" supponeva un filosofo del XII° secolo, tale Mozziotele da Fabriano.

In altre zone dell'Italia il Zaga-zaga viene fatto discendere dall'atto di zaganare, farsi le zagane, per via del movimento sussultorio-prolungato, atto a reprimere i propri desideri sessuali incompiuti.

Lo Zaga-zaga viene visto dai chitarristi come l'adolescenza del finger-picking, quel vorrei ma non posso, ho ancora i brufoli e allora mi ammazzo di Zagane.

Alla prossima puntata dell'Etimologia del Chitarraro.

Prof. De AlexUndris

Comments

"...e allora mi ammazzo di Zagane...

ah io pensavo si ammazzassero di Zeghe...