Ibanez AS 93: che soddisfazione!

Scritto da gabbo il 13/Aug/2009 alle 20:45

Sezione: Chitarre elettriche

 

In realtà ,

l'acquisto del ferro non era stato da me preventivato nè probabilmente mi era necessaria la presenza di un'altra bimba in casa; tuttavia, vuoi per l'inarrestabile disturbo da acquisto compulsivo da cui noi tutti malati della seicorde siamo atavicamente affetti, vuoi per la curiosità  che in me hanno sempre generato quelle stupende "criatur' chiamate dalla massa col nome di ES 335, vuoi anche perchè avevo qualche soldino da parte che non sapevo come spendere, mi sono deciso ad inforcare la bicicletta della Mamma e a recarmi in un noto negozio di strumenti musicali del Leccese.

Il fatto

Appena entrato me grattai la testa per un'inspiegabile mancanza: ma dove stanno le semihollow di mamma Gibson? Da nessuna parte. Faccia a terra e respiro di sollievo perchè tanto mica ce li avevo 2000 euri da spendere! Deviai ordunque in direzione Ibanez perchè il mio ES (quello che alimentava la G.A.S. insomma) già  sapeva che avrei trovato quello che cercavo. E a dirla tutta il superio neanche provò a fermarmi perchè, andando verso le Ibba, il danno arrecato alle mie funzioni monetarie non sarebbe stato poi cosଠgrave.

Insomma, facciamola breve e passiamo al presente storico che rende di più: il mio sguardo si dirige automaticamente su quel pezzo di gnocca "violin sunburts" con quelle oscene, ma sexy, venature a vista che oscurano tutto ciò che c'è intorno; ansimando mi guardo intorno cercando un commesso il quale, accorgendosi subito del mio visibilissimo delirium tremens con movimenti coreoatetosici, si precipita da me e mi pone la fatidica domanda: "Vuoi prendere in sposa questa fantastica Ibanez AS93?"

A quel punto il mio cervello si connette, causa intromissione di tematiche matrimoniali, e dice: "Shpetta nu poco combà , prima di sposarmi io devo trovare quella giusta che me gusta" e quindi rispondo al prete-commesso: "Si vabbè, ma almeno fammela provare no? E su un ampli decente per favore, sennò te la puoi ficcare dove non batte il sole!".

L'astuto commesso cerca furbescamente la complicità  della titolare che, riconoscendomi, mi sgancia un sorriso a 340 denti perchè ci ho speso già  qualche migliaio di euri la dentro, tra Strato, Jackson, Yamaha, Boss, Dunlop, Ibanez, Proel (e chi più ne ha più ne metta) e da l'ok al ragazzo.

Mi connette ad un Koch di cui non ricordo il modello e shcatta la viulenza!
Il resto è storia perchè il giorno dopo ero tornato in macchina e con i soldini appresso.

Ora parliamo di lei

La suddetta signora si presenta in un a dir poco stupendo violin sunburst: la forma ricalca alla perfezione quella di una ES-335, ma con il routing delle spalle leggermente più sfilato, tipico delle semihollow della casa giapponese. Solo che questa chitarra è prodotta in Cina, come ho potuto appurare dall'etichetta che si intravede all'interno della effe superiore. L'hardware è dorato con le meccaniche in (credo) simil-madreperla, il solito selettore a tre posizioni, quattro gold speed knobs in posizione Gibson, presa jack sulla fascia inferiore e profondità  di 43mm.

 

 

Il manico è in tre pezzi di mogano/acero/mogano ,tastiera in palissandro con stupendi intarsi in madreperla (o qualunque cosa sia), top, retro e fasce in sicomoro che, a quanto ho appreso, dovrebbe essere una varietà  di acero (nello specifico acero montano), ponte ART-1 e Quik Change III tailpiece. I pickups sono due Ibanez, un ACH1 al manico e un ACH2 al ponte, ceramici. Scala da 24"75.

 

 

Menzione speciale va alle finiture semplicemente splendide con un affascinante binding che la avvolge interamente. Carino anche il logo Artcore un po' tamarro sulla paletta.

Imbracciamola

Incomincio col dire che da spenta ha un volume ESAGERATO, con bassi molto presenti, ma è fondamentalmente equilibrata. Il manico, non troppo cicciotto nè troppo sottile come accade su altri modelli di Ibanez, mi è risultato decisamente comodo tant'è che non ho avuto assolutamente alcuna difficoltà  ad adattarmi pressochà© all'istante.

All'inizio ho avuto l'impressione che le meccaniche non fossero troppo efficaci poichà© si scordava molto spesso, ma, per mia fortuna, ho potuto appurare che questo difetto era da imputare alle corde che, seppur nuove, evidentemente non erano state sottoposte a un sufficiente stretching, tant'è che dopo due giorni di utilizzo e stretchatura addizionale il problema non si è più presentato. Anzi ora le meccaniche risultano essere uno dei punti forti, veramente molto molto precise e ben accette a ricevere bending belli potenti senza batter ciglio e con un ritorno ottimale delle corde in sede.

Da accesa conferma le aspettative e suona equilibrata, senza scompensi di volume o presenza tra le corde, ma con una accentuata presenza di bassi che non fanno mai male.
I pickups hanno un gamma tendenzialmente scura, ma assolutamente non fastidiosa, anzi! Rendono al meglio solo col volume totalmente aperto (cosa che ha potuto appurare anche Teotit8); caratteristica, tuttavia, che fin'ora non mi ha dato più di tanti problemi perchà© faccio il Rock!

Quello al manico è molto grosso, rotondo, jazzy e con una tavolozza armonica veramente di spessore; quello al ponte più chiaro e di stampo vintage-rock, nonostante la grande potenza sprigionata; bella anche l'accoppiata dei due, la soluzione secondo me più equilibrata.

La questione comunque migliora notevolmente con od e distorsori: la uso regolarmente con un Double Muff della Electro Harmonix (gran bella scatoletta!), un TS808 reissue e l'ONE di Paolo Mazza: il suono assume ancora più sfumature di quante me ne aspettassi.

La caratteristica che mi ha impressionato di più è la versatilità  di questo strumento: lo sto usando nei più disparati contesti, dal blues allo stoner, senza mai avvertire la necessità  di ulteriori bisogni.
A voler trovare un difetto, devo dire che pecca un po' nel sustain: me ne sarei aspettato molto di più! Comunque è più che decente; qualche mio dubbio comunque ricade sull'attaccacorde di serie: in merito a questo, chiedo un parere a tutti voi.

 

Conclusioni

'Sta bellezza, insomma, mi ha conquistato in pieno e sono molto contento di aver trovato tale insospettabile livello qualitativo in uno strumento di serie che mi è costato nientepopodimenoche 340 euri.
Avrei voluto registrare dei samples, ma ancora non ho ottenuto dei risultati che rendano giustizia a quello che è la bestia in questione. Spero di riuscirci in tempi relativamente brevi.

Gabbo