La chitarra resofonica

Scritto da zanocom il 06/Aug/2008 alle 14:40

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LA STORIA

La chitarra resofonica nasce in California alla fine degli anni '20 presso la National Stringed Instrument Co., società di proprietà di John Dopyera e George Beauchamp.

I fondatori della National cercavano una risposta alle richieste dei chitarristi di musica Jazz e Hawaiana che, in assenza di amplificazione elettrica, avevano l'esigenza di "bucare" in formazioni musicali che comprendevano strumenti a fiato, le cui esibizioni avvenivano in ambienti non ottimali per l'ascolto quali tendoni e juke joints.
Prima sorpresa: la resofonica non nasce per il blues, però grazie al blues raggiungerà la massima diffusione commerciale.

 La continuazione della storia richiede una breve parentesi tecnica, perché in questo caso la tecnica aiuta a capire la storia.
Dopyera e Beauchamp nel 1927 brevettano la prima chitarra resofonica, la tricono (quella di Britti per intenderci, portata al successo da Tampa Red), ispirandosi al principio di amplificazione meccanica presente in diversi strumenti dell'epoca (ad esempio nei grammofoni e nei kazoo) che prevedeva l'applicazione di un cono a una membrana.

A prescindere dalle diverse opzioni tecniche all'interno di una chitarra resofonica il suono viene amplificato collegando la vibrazione del ponte a un cono di alluminio.

Il primo modello National, la tricono del 1927, prevede l'utilizzo di tre coni di piccolo diametro (6 pollici) rivolti verso l'interno collegati tra loro da una T di alluminio, sulla cui sommità poggia il ponte.
Poco dopo la National brevettò anche la resofonica a cono singolo di maggiore dimensione (9.5 pollici), sempre rivolto verso l'interno.
Tuttavia questa soluzione, che aveva il pregio della maggiore economicità, non venne prodotta inizialmente.

Con la tricono la National aveva soddisfatto la domanda del mercato: le chitarre resofoniche avevano un volume superiore da 3 a 5 volte le tradizionali chitarre in legno.
Tuttavia lo strumento risultava molto caro ed era alla portata solo dei professionisti più abbienti, mentre in giro si respirava aria di Grande Depressione.

I due soci si divisero proprio sulla scelta commerciale del modello da produrre. Dopyera lasciò la National e i suoi brevetti e fondò una società con i suoi fratelli: la Dobro Manufacturing Company, acronimo di Dopyera Brothers.

Nel 1928 la Dobro iniziò a produrre una resofonica a cono singolo, costruita in modo innovativo rispetto al brevetto National. Nacque così il Dobro.

Nel 1932 la National rispose alla Dobro producendo la propria cono singolo. Qui termina l'evoluzione tecnica della chitarra resofonica: 3 modelli con diverse filosofie costruttive e differenti risultati sonori.

Commercialmente la Dobro ebbe un discreto successo considerando che oggi Dobro è diventato il nome generico delle resofoniche, e che nel 1934 Dopyera divenne maggior azionista della National mentre Beauchamp uscì di scena (o forse ritenne che era venuto il momento di vendere?).
 
National e Dobro si fusero nella "National Dobro Corporation" ma mantennero separate le produzioni.
Nel 1936 l'azienda si trasferì a Chicago e adottò la strategia di cedere la licenza della produzione a terze parti.
Per questo motivo è possibile trovare resofoniche degli anni '30 marchiate Regal.
Allo stesso tempo iniziò a rifornirsi di corpi in legno dai produttori storici come Harmony, Regal, Kay e Gibson installando le parti metalliche di produzione propria.

Gli anni '40 segnano l'avvento dell'energia elettrica, dell'ingresso degli Stati Uniti in guerra e il conseguente declino delle chitarre resofoniche per scarsità di materia prima.

Tralasciando le vicissitudini dei due marchi nel dopoguerra arriviamo ai giorni nostri: negli anni '80 Don Young e McGregor Gaines fondano l'attuale National Reso-Phonic Guitars, con l'intento di riportare ad antica luce i fasti dello storico marchio, mentre nel 1993 la Gibson rilevò il marchio Dobro e annunciò che avrebbe difeso il suo diritto all'uso esclusivo del marchio.

Per questo motivo oggi parliamo generalmente di chitarre resofoniche.

ASPETTI TECNICI

Abbiamo già visto che nelle chitarre resofoniche il suono viene amplificato da uno o più coni di alluminio collegati al ponte.
Esistono 3 tipi di chitarra resofonica: - tricono - cono singolo > National > Dobro.

La tricono fu il primo modello prodotto ed è basato su un'amplificazione a tre coni di piccolo diametro (6 pollici), con la base rivolta verso l'interno e le punte collegate tra loro da una T di alluminio, sulla cui sommità poggia il ponte.
Il corpo di questo modello è sempre in metallo, acciaio o ottone e il suono prodotto è morbido, ricco di armoniche, con lungo sustain.

La single cone National prevede l'utilizzo di un cono da 9 pollici e mezzo, con la base rivolta verso l'interno e sulla sommità il ponte in acero inserito su una base di ebano (il cosiddetto biscuit).
Questo tipo di chitarra può avere il corpo in legno, ottone o acciaio.
Il cono singolo produce un suono definito, fondamentale, di minore durata.
Anche il materiale di cui è costituito il corpo influenza il suono: l'ottone suona più morbido dell'acciaio, il legno ha un suono più intimo del metallo.
 
Le prime National vennero prodotte con i body in metallo in tre pezzi (soluzione oggi adottata dai produttori low-cost asiatici) mentre poi furono adottati i migliori corpi in due pezzi, con fasce e fondo ricavati da un unico foglio metallico.

Sulle National il manico è in mogano, di tipo through-body: si estende sul fondo della cassa per l'intera lunghezza del body e la base del cono si appoggia su di esso.
In tutti i modelli sul top, all'altezza delle spalle superiori sono presenti le buche a effe (in alcune versioni si trova la bellissima forma di lira).

La Dobro è costruita con il corpo in legno e un sistema di amplificazione che prevede un cono da 10.5 pollici a forma di W, sulla cui sommità è appoggiato il cosiddetto spider, di alluminio a 8 braccia.
Il ponte è innestato sullo spider.
Altra particolarità del dobro è la presenza degli screen hole al posto delle buche a effe.
Gli screen hole sono buchi rotondi coperti da una griglia metallica. Il cono a W fa uscire il suono direttamente verso l'alto.
Inoltre lo spider appoggiato sulla W aumenta i punti di contatto tra il ponte e il cono.
Tutto ciò si riflette in un suono più chiaro e con un maggior attacco. Per questo motivo il dobro è maggiormente utilizzato nel bluegrass, soprattutto nella versione squareneck da suonare sulle ginocchia.

Un altra particolarità costruttiva del dobro è costituita dal soundwell (azzardo la traduzione: pozzo sonoro).
Mentre sulle National la stabilità della struttura è aiutata dal manico through-body, nel Dobro il corpo è cavo e la stabilità si consegue tramite un cilindro di legno forato, che unisce il top al fondo, al cui interno si appoggia il cono a W.

Un aspetto comune a tutte le chitarre resofoniche è che il suono è in gran parte prodotto dal cono, il corpo ha minore importanza (per questo motivo è frequente l'utilizzo di legni in laminato).

Il cono è l'elemento principale nella costruzione del suono in una resofonica. La qualità di tale componente differenzia gli strumenti economici da quelli high-end. I migliori coni sono quelli di tipo "spun" (suppongo dal participio passato di "to spin") prodotti tramite la rotazione di un foglio di alluminio, rispetto a semplici stampati.

Qui e qui è possibile osservare la produzione di uno spun cone. L'importanza del cono ha permesso la nascita di produttori specializzati: Quarterman, Continental (seppur con produzioni di diversa qualità), Beltona, Fine.

I PRODUTTORI

L'attuale mercato delle resofoniche rispecchia abbastanza fedelmente la situazione degli altri tipi di sei corde.
Da un lato troviamo i marchi high-end tradizionali del made in USA: National e Dobro Gibson su tutti, dall'altro troviamo una vasta quantità di made in China: Regal, Johnson, Vintage, Republic e le altre decine di marchi che escono dalle stesse fabbriche.

Poi vi sono alcuni produttori europei di fascia medio-alta tra i quali Amistar (dalla Repubblica Ceca, terra d'origine dei Dopyera), Continental, la Beltona che è diventata australiana.
Sempre tra gli altri americani troviamo Paul Beard che produce modelli medi e high-end, senza dimenticare il modello Gold Tone by Beard di produzione coreana ma settato negli Stati Uniti, e produttori meno noti quali Crafters of Tennessee.

Infine abbiamo i marchi boutique tra cui il rinomato Fine Instruments.
Degno di nota il tentativo del musicista Michael Messer (endorser di Fine) che ha iniziato a produrre in Cina, settandole personalmente, delle resofoniche a costo relativamente basso, con lo scopo di avvicinarsi il più possibile al feeling delle National anni '30. 

Nel seguente video, girato a Sarzana, possiamo vedere dei grandissimi esponenti italiani del genere roots: a sinistra Mauro Ferrarese, che suona un dobro in accordatura aperta, mentre Max De Bernardi a destra suona una National Estralita Deluxe accordata in standard. Al centro Veronica Sbergia voce e ukulele.

 

 

Questo video dimostra che tutti i discorsi aprioristici sull'associazione tra strumento e genere musicale vanno sempre presi con le molle: sfido chiunque a dire che con il dobro Ferrarese non dovrebbe suonare del blues.  

FONTI

Per approfondimenti consiglio di sfrucugliare queste preziose fonti informative oltre all'infinito materiale presente in rete.
Alcuni produttori:

Sito National
Sito Gibson Dobro
Paul Beard Guitars
Fine Reso-phonic
Sito di Amistar

La storia raccontata dagli esperti Bob Brozman e Phil Leadbetter.
 
Alla prossima.
Massimo